mercoledì 23 aprile 2014


I trattori


"I trattori arrivavano sulle strade e per i campi, grandi animali che avanzavano come insetti, dotati dell'incredibile forza degli insetti. Avanzavano sul terreno tracciando la pista, poi la battevano, poi la ripercorrevano. Trattori diesel, che da fermi tossicchiavano, appena messi in marcia tuonavano, e infine si assestavano su un borbottio sordo. Mostri camusi che sollevavano la polvere e ci ficcavano il grugno, percorrendo la campagna in un senso o nell'altro, attraverso recinzioni, attraverso aie, su e giù per forre in linea retta. Non seguivano l'andamento del terreno, seguivano piste tutte loro. Ignoravano poggi e fossi, corsi d'acqua, recinzioni, case.[...]Il tuono dei cilindri rimbombava per i campi, faceva tutt'uno con l'aria e la terra, tanto che terra e aria risuonavano di un'identica vibrazione. Il trattorista non poteva controllarlo: avanzava dritto nel cuore della campagna, infilzando dozzine di fattorie per poi tornare indietro in linea retta, senza deviare mai. Per deviare bastava tirare una leva, ma la mano del trattorista non poteva tirarla, perché il mostro che aveva costruito il trattore, il mostro che aveva mandato il trattore, era riuscito a penetrare nelle mani del trattorista, nel suo cervello e nei suoi muscoli, lo aveva bendato e imbavagliato[...]Dietro il trattore ruotavano i dischi scintillanti che squarciavano la terra con le lame: chirurgia, non aratura, con la terra squarciata sospinta a destra, mentre la seconda fila di dischi la squarciava e la sospingeva a sinistra; scintillanti lame taglienti, lucidate dalla terra squarciata. Dietro gli erpici ecco le lunghe seminatrici- dodici verghe di ferro erette in fonderia, orgasmi regolati da ingranaggi, che violavano metodicamente, violavano senza passione".(pag. 49)



Figura 1: trattore agricolo a benzina



Il testo riassume brevemente il funzionamento dei trattori utilizzati negli anni della narrazione, spiegando come il lavoro che il trattore compiva fosse indipendente dal trattorista stesso, che era visto quasi come un pezzo stesso del macchinario.

D'altronde in tutto il testo sono presenti continue critiche, seppur non espresse esplicitamente, ad una delle principali invenzioni tecnologiche, che toglieva il lavoro alle persone, da sempre abituate a coltivare ed arare la terra con le proprie mani.
Non a caso il trattore venne proprio introdotto dalle stesse banche, quelle banche che costringeranno gli abitanti a migrare verso la California.

Figura 2: trattore agricolo moderno.


Il trattore agricolo è un veicolo utilizzato per l'aratura dei campi, in sostituzione degli aratri a trazione animale; è costituito da un telaio su cui vengono montati un motore, gli organi di trasmissione e le ruote. In quelli meno potenti solo le ruote posteriori sono motrici, mentre quelle anteriori sono le direttrici, mentre in quelli più recenti alcune parti sono state eliminati per rendere il trattore più resistente e compatto. Il motore era inizialmente del tipo a benzina, per poi essere sostituito, da quello a iniezione (diesel).

http://www.agriprel.it/Repository/deposito/lg01/LG%20Bergamo%20suddivise/CAP10_trattore.htm




martedì 22 aprile 2014


Il raschietto


"Poi lo posò sul ciocco di legna con accanto il raschietto." (pag. 147)




domenica 20 aprile 2014


La torcia elettrica


"Udirono rumori di passi sul legno, poi videro un balenio di torcia elettrica dentro la casa." (pag. 83)







Il coltello


"Il giovane Tom si sfregò le mani: "Chi ce l'ha un coltello? Facciamoli fuori questi maledetti roditori. Forza, facciamoli fuori." Muley infilò una mano nella tasca ed estrasse un coltello da caccia con il manico di corno. Tom Joad lo prese, aprì una lama e lo fiutò. Affondo più colte la lama nel terreno e lo fiutò di nuovo, poi lo pulì sulla gamba dei pantaloni e con il pollice ne provò l'affilatura." (pag. 69)

"Pà si alzò in piedi e accese un'altra lanterna. Noah prese da una cassa in cucina il coltello da scanno a lama curva e lo affilò su una consunta pietra da mola." (pag 147)





sabato 19 aprile 2014


Il cotone


"Non potremo provarci ancora? Magari la prossima annata sarà una buona annata. Lo sa Iddio quanto cotone potremmo fare l'anno prossimo. E con tutte queste guerre..lo sa Iddio di quanto salirà il prezzo del cotone. Col cotone non ci fanno anche gli esplosivi? E le uniformi? Basta che ci sono abbastanza guerre e il prezzo del cotone salirà alle stelle". (pag 45)

"La terra dell'aia, già rassodata dai piedi scalzi dei bambini e dagli zoccoli dei cavalli, dalle larghe ruote dei carri, adesso era terra coltivata e vi cresceva il cotone, il cotone verde scuro e polveroso". (pag. 56)


"[...] Dovevano usarla come pascolo. Non dovevano usarla per coltivare. E ora l'hanno imbottita di cotone fino a farla crepare.[...]". (pag. 66)


"Gli alberi della frutta erano spariti, al loro posto c'erano piante di cotone. Proseguirono per una ventina di miglia in mezzo al cotone, zigzagando su una tortuosa strada di campagna.[...]Poi sul ciglio del torrente, i fari illuminarono una lunga fila di carri merci rossi, senza le ruote; e poco più in là un grande cartello con la scritta: CERCANSI BRACCIANTI PER LA RACCOLTA DEL COTONE." (pag. 561)

"Il cotone che c'è qui è proprio bello. Tutto sottile in basso, sottile e resistente. Mai visto un cotone come quello che c'è qui in California. Fibra lunga, il cotone più bello che ho mai visto." (pag. 565)




                     Figura 1:cotone.



Gli utilizzi del cotone sono molteplici, come si evince anche dal brano tratto dal libro.  Dalla pianta del cotone si ottiene una fibra dalla quale si ricavano tessuti, rivestimenti, corde, accessori medici ed esplosivi. 

In quest ultimo caso in realtà, si tratta di nitrocellulosa, estere nitrico ricavato dalla cellulosa di cotone trattata con composti di azoto chiamati nitrati, che serve per la produzione ad esempio di fulmicotone.




Figura 2: formula chimica della nitrocellulosa.













giovedì 17 aprile 2014


Yes Sir, that's my Saviour

L'uomo non aveva udito l'avvicinarsi di Joad, perché stava fischiando solennemente il motivo di Yes Sir, that's my Baby. Il piede sospeso andava su e giù seguendo il ritmo. Non era il ritmo di un ballabile. L'uomo smise di fischiare e prese a cantare con tenue voce tenorile:

Yes sir, that's my Saviour,
Je-sus is my Saviour,
Je-sus is my Saviour now.
On the level
'S not the devil,
Jesus is my Saviour now.

(pag.26)



Le tenaglie



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La chiave inglese



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La sega




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La pala


"Attrezzi, pala, sega, chiave inglese e tenaglie. E pure l'ascia. Quell'ascia ce l'abbiamo da quarant'anni. Guarda com'è consumata." (pag. 125)


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Il rastrello




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La mazza


"L'avevo capito, t'ho visto le mani: hai lavorato con un piccone, un'ascia o una mazza. Fanno il callo lucido. Io queste cose le vedo subito, non mi sbaglio mai." (pag.13)




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L'ascia


"L'avevo capito, t'ho visto le mani: hai lavorato con  un piccone, un'ascia o una mazza. Fanno il callo lucido. Io queste le cose le vedo subito, non mi sbaglio mai." (pag.13)

"E pure l'ascia. Quell'ascia ce l'abbiamo da quarant'anni. Guarda com'è consumata." (pag.125)



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Il piccone


"L'avevo capito, t'ho visto le mani: hai lavorato con un piccone, un'ascia o una mazza. Fanno il callo lucido. Io queste cose le vedo subito, non mi sbaglio mai." (pag.13)

"Il piccone si levò in aria e ricadde con un balenìo d'acciaio. Tom gugnì piano. Il piccone si levava e ricadeva, e il grugnito sboccava ogni volta che la punta si conficcava nel suolo e lo svalzava." (pag. 412)

"Il suo piccone si levò in aria e si abbatté, e la terra si squarciò sotto il colpo. Il sudore gli colava sulla fronte, lungo il naso, gli luccicava sul collo. 'Perdio', disse, 'Il piccone è un bell'arnese se non lo contrasti. Tu e il piccone lavorate insieme." (pag. 414)




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martedì 15 aprile 2014


Il carro

Nei primi capitoli del libro, svariate volte, si citano numerosi macchinari utilizzati per il lavoro nei campi; uno di questi è il carro.

"Sulle strade percorse dai carri, lì dove le ruote macinavano il suolo e gli zoccoli dei cavalli lo percuotevano, la crosta di terra si frantumava in polvere". (pag. 4)

"[...] Zio John se n'è arrivato con sei bobine di fildiferro sul carro". (pag. 41)

























                                
  Figura 2: carro a trazione meccanica.















Il carro è un veicolo per il trasporto di materiali vari, costituito da un piano di carico di legno, che grava su uno o due assi ai cui estremi sono libere di girare le ruote. Inizialmente si sfruttava la trazione animale e poteva presentare due o quattro ruote. Nel IV millennio il carro veniva utilizzato in Asia Minore, in India, in Cina e nel sud-est asiatico; in seguito comparve in Egitto e nell'area mediterranea. Nella sua prima forma presentava due ruote e la cassa poggiava direttamente sull'asse; l'animale, legato ad una cinghia, faceva leva su una barra trasversale all'estremo del timone. Inizialmente l'utilizzo del carro si limitava al trasporto di cose, in epoca romana venne esteso anche al trasporto di persone, presentando strutture differenti a seconda dello scopo per la quale veniva costruito. Fino al XIV secolo venne usato come mezzo di trasporto, a partire dal XX secolo il suo utilizzo si estese soprattutto ai lavori agricoli. Oltre a quelli citati esistono per esempio anche i carri ferroviari e i carri da guerra. L'introduzione del carro a trazione meccanica avvenne solo con l'invenzione della macchina a vapore e dei motori endotermici, che permisero di migliorarne le prestazioni.


domenica 13 aprile 2014


Il film

Dal libro è stato tratto anche un film nel 1940, diretto da John Ford.




                                                                    Figure: alcune locandine del film.



giovedì 10 aprile 2014



La crisi del '29



La crisi del '29 segnò in modo traumatico l'opinione pubblica mondiale, dal momento che fu un evento negativo tanto sentito quanto improvviso, perché colpì il Paese che meno sembrava esposto ad una possibile catastrofe economica e al quale tutte le economie europee guardavano come a un riferimento indispensabile per il loro equilibrio finanziario e commerciale. 
Negli Stati Uniti degli anni Venti, chiunque disponesse di un certo capitale, era nella condizione di aprire una banca senza subire eccessivi controlli; in questo modo crebbero i piccoli e medi istituti di credito, che permisero alle città di finanziare imprese industriali e agricole a tassi modesti. Questo provocò una crescita della produzione e degli investimenti, in seguito ad un aumento esponenziale della domanda basata sulla spesa dei risparmi accumulati durante la guerra. 





Il livello dei salari era però rimasto stabile o cresciuto con dei ritmi inferiori rispetto a quelli della crescita della produzione: il mercato si era via via saturato. Non fu possibile ricorrere al mercato estero, dal momento che i paesi europei avevano già ridotto gli acquisti dei prodotti industriali e agricoli americani. L'agricoltura fu uno dei settori che risentì maggiormente della crisi: migliaia di famiglie di piccoli coltivatori o di braccianti vennero trascinate sul lastrico insieme a tantissime banche rurali. Steinbeck si riallaccia alla crisi drammatica che investe questo settore, affrontando il mito della frontiera, dell'avanzata verso ovest alla ricerca di nuove terre, ribaltandolo e interessandosi alle storie dei coltivatori, costretti dalla recessione economica e dalla meccanizzazione a lasciare le terre del Midwest per la California.     

DOCUMENTARIO SULLA CRISI DEL '29


Contesto storico


"The grapes of wrath" viene pubblicato negli Stati Uniti il 14 aprile del 1939 da John Steinbeck e nel 1940 viene proposto nella versione italiana da Valentino Bompiani. 
La crisi del '29, meglio nota come Grande Depressione fa da sfondo alla vicenda: scoppiata il 24 ottobre del 1929, il famoso Giovedì Nero, cui fece seguito il definitivo crollo, noto come crash, del 29 ottobre, il Martedì Nero. Nel giro di pochi minuti tutti i titoli crollarono a zero e le banche in brevissimo tempo esaurirono tutti il denaro liquido senza avere riserve per rimpiazzarlo.






Per inquadrare gli avvenimenti storici salienti è necessario osservare una breve cronologia:



1919: Conferenza di pace di Versailles
1920: Recessione americana-tagli alle spese
1920-1923: Harding riduce le tasse sul reddito
1923-1929: Coolidge riduce le tasse sul reddito
1923: Iperinflazione della Germania
1924: Immigration Act
1924: Piano Dawes
1928: Federal Reserve alza i tassi d'interesse
1929: Piano Young
1929: Crollo di Wall Street
1929: Dow jones industrial average quintuplica il proprio valore
1930:  Aumento delle tariffe sui prodotti agricoli e industriali americani
1930: Canada impone tariffe su prodotti americani
1932: Conferenza di Losanna
1933: New Deal
1933: Riforma Glass-Steagall
1933: Securities act
1933: National recovery administration
1933: Abrogazione proibizionismo
1934: Security exchange act
1934: Agricoltural adjustment act
1934: Germania ripudia il debito
1935-1938: Secondo New Deal
1936: Rielezione Roosevelt
1936:  Pubblicazione Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta(Keynes)
1937-1939: Nuova contrazione economia americana
1938: Fair labor standards act


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mercoledì 2 aprile 2014


Contesto geografico


La vicenda è incentrata sulla trasmigrazione della famiglia Joad, in rotta verso la California, dall'Oklahoma attraverso il Texas Pandhanle, il New Mexico e l'Arizona, come migliaia e migliaia di americani durante gli anni della Grande Depressione. La California rappresenta la via d'uscita dalla miseria, nota al tempo come la "terra del latte e del miele".



Il viaggio avviene nella famosa Route 66, a lungo usata per le migrazioni verso l'ovest. La sua lunghezza è di 3755 km.




La Route 66 viene citata anche in altri romanzi, come "On the road", noto romanzo di Jack Kerouac, proprio per l'importanza che assunse con il passare del tempo nella cultura di massa, diventando più un simbolo e perdendo la sua iniziale utilità. Venne definitivamente cancellata dalle mappe nel 1984.

Titolo originale del libro


Il titolo originale del libro è The Grapes of Wrath, la cui traduzione italiana è Furore. The Grapes of Wrath, letteralmente I grappoli d'odio, è un verso tratto da The Battle Hymn of the Republic, ben nota canzone patriottica americana, scritta e ideata dalla scrittrice Julia Ward Howe nel 1862 e divenuta famosa durante la guerra civile americana.




« Mine eyes have seen the glory of the coming of the Lord:
He is trampling out the vintage where the grapes of wrath are stored;
He hath loosed the fateful lightning of His terrible swift sword:
His truth is marching on. »